lunedì 13 settembre 2010

MA CHE MUSICA MAESTRO!!


Pubblico in versione integrale la testimonianza scritta dai ragazzi (giovani e giovanissimi di Ac di Grottazzolina e Potenza Picena) che hanno partecipato al campo di servizio a Pizzoli (AQ) dal 10 al 14 agosto scorso. Il testo è tratto dalla newsletter di Agosto della Caritas (gemellaggio Chiesa Marche Chiesa Abruzzo). Aggiungo un grande grazie a Giulia e Noemi.
Ps. La foto è di mio cugino Marco (che classe!!)


Direttamente dalle migliori sale di incisione marchigiane il gruppo di A.C. di Grottazolina e tre ragazzi dell’AC di Porto Potenza, ribattezzati dopo le performance che hanno deliziato Pizzoli e dintorni ‘Il coro di Piero’, hanno vissuto cinque giorni a Pizzoli. Ragazzi, animatori, sacerdoti e mamma-cuoca Graziella hanno condiviso con la popolazione del posto momenti di servizio e un cammino di riflessione e preghiera.
Ecco la loro testimonianza.


Presentiamoci: siamo venti ragazzi dell’Azione Cattolica delle Marche, e siamo venuti a trascorrere cinque giorni al servizio della Caritas a Pizzoli. “Adesso ognuno dica perché ha deciso di partecipare a questa esperienza e cosa si aspetta.” Questa la difficile domanda del sacerdote che ci ha accompagnato, poche ore prima di arrivare a L’Aquila.
Be’, sono uscite le motivazioni più varie: chi perché voleva dare una svolta all’abitudine di ogni giorno, vivendo la gioia di donarsi agli altri, chi per vedere direttamente la realtà di un popolo ferito nel più profondo e chi era partito e basta, senza tanti perché o troppe aspettative. Dopo cinque giorni eccoci qui, a dover lasciare Pizzoli e l’ Abruzzo e a chiederci cosa ci abbia lasciato quest’esperienza.
Ci siamo impegnati in diversi modi: con i bambini al GREST di Arischia, a Cagnano, e
all’asilo di Barete, con gli anziani ai MAP e con la comunità animando le celebrazioni. La paura di sbagliare era tanta, ma i bambini e gli anziani che abbiamo conosciuto sono stati aperti e disponibili nei nostri confronti, segno che la nostra presenza era bene accetta.
Sapevamo che il nostro servizio non era caratterizzato certamente dalle competenze pratiche delle Protezione Civile o della Croce Rossa, ma è stato guidato dalla pa-
rola del Vangelo e dall’amore che ne scaturisce. Sicuramente torniamo a casa con la gioia di aver fatto un tratto di cammino insieme a nuove persone e con la felicità che nasce dal mettersi a disposizione degli altri, senza la pretesa dei grandi gesti o di aver compiuto grandi azioni; solo con la consapevolezza qui maturata, dell’importanza dei gesti semplici e quotidiani, del farsi prossimo nelle tante piccole cose che compongono la nostra vita.
Ciò che ci rimane dentro sono sicuramente i sorrisi dei bambini, la luce negli occhi della gente, le parole gentili delle persone che abbiamo incontrato, la disponibilità delle volontarie Caritas e soprattutto il desiderio di restare ancora.
Non sappiamo se il nostro servizio verrà ricordato, ma abbiamo capito che è servito
per rendere migliori questi giorni.

Andrea, Chiara, Damiano, Gaia, Francesco, Letizia, Lucia, Lucrezia, Marco, Mattia, Stefano, Tommaso