venerdì 16 luglio 2010

PICCOLO DISPERATO DIZIONARIO DEMAGOGICO DELL’UNIVERSITA’ - LETTERE "A" E "B"

Pubblico "a puntate" un testo meraviglioso che mi è capitato sotto mano, che mettendo a frutto la dote unica dell'ironia, ci regala una pittura dello stato di degrado dell'italico mondo accademico.

Avvertenza
Si propone all’attenzione del pubblico un nuovo e pratico ausilio lessicale, pensato e realizzato per venire incontro alle esigenze delle giovani generazioni, che si sono trovate ad affrontare la bagarre della protesta senza un efficace supporto terminologico. Gli autori nutrono qualche speranza che i lettori comprendano che il Piccolo Dizionario diventa tanto più demagogico quanto più essi stessi sono disperati. E, comprendendo, perdonino.
(G. Azzena, M. Rendeli)

ammicco, cultura dell’:
fenomeno etnologico diffuso tra le classi aristocratiche delle tribù universitarie, per il quale niente è quel che sembra, i tavoli dove si giocano le partite importanti sono sempre “da un’altra parte” e quello per cui vale la pena impegnarsi non è mai quello che stai facendo o che pensi tu, ma quello che stanno facendo e che pensano loro. E che non ti dicono mai.

autonomia: sinonimo di chimera. Termine invalso alla fine degli anni ’80, ad indicare che all’Università è concesso di procurarsi i soldi per campare “in autonomia” (comeinamerica), mentre le leve decisionali restano comunque controllate centralmente (comeinitalia). Detto anche “la bufala” (dell’autonomia), il termine subisce oggi una evidente deriva semantica verso “fondazione” (v.).

autoreferenzialità: 1. patologia psicologica che coglie un buon numero di docenti dopo l’adlectio all’ultima casta (v. docenza, tre fasce di): con essa si intende l’incontrollabile pulsione del soggetto al riferimento unico alla sua esperienza, e alla sua bibliografia (ampia o no che sia);
spesso si accompagna a fasi di totale amnesia in merito ad una storia della disciplina che magari vanta secoli di tradizione; 2. accusa infamante da utilizzare per zittire gli universitari quando si vorrebbero occupare dei problemi dell’università (colleghi, cerchiamo di non essere sempre così autoreferenziali!); esiste tuttavia un modo, senza ricorrere a insulti così sanguinosi, per combattere questo tipo di assurda sedizione: basta invitare in TV, a discutere “di università”, veri esperti del ramo quali Alexis Tsoukias e Luca Barbareschi.

baroni: poveri cristi, additati dai media come i padri-padroni-padrini dell’Università: in realtà malinconici funamboli che vivono nel ricordo e nella nostalgia dei veri, antichi baroni-universitari, e sotto il tacco dei Governi, dei duchi (v.), e dei giovani (si fa per dire) colleghi non-baroni che li accusano di essere baroni.

base, ricerca di:
quella che non si fa più. Si fanno solo ricerche “di eccellenza” “di rilevante interesse nazionale”, “europee”, “di rilevante interesse europeo”. Nel senso che se io voglio fare una ricerca sugli insediamenti neolitici nel territorio di un minuscolo Comune italiano devo dichiarare, sotto la mia responsabilità, che si tratta di una ricerca “di rilevante interesse nazionale” (PRIN), se non europeo, entrando involontariamente (ma non troppo) in competizione con quella sul cancro.

beni e attività culturali: poliedrico settore della vita del nostro paese, utilizzabile in prossimità di eventi elettorali. Frequentato, nei periodi non elettorali, solo da talebani che ritardano pericolosamente la ripresa economica mediante ridicole attività, solitamente di emergenza (i.e. terroristiche), non confacenti al progresso della Nazione. N.B.: la voce specifica è stata inserita a causa della nota situazione di disperazione permanente degli Autori, ma potrebbe essere estesa anche ad altri campi del sapere privi di ritorno economico, tipicamente ricordati solo in occasione della consegna dei premi Nobel.

bocconiano: figlio di ricchi, ma intelligente (cfr. anche normalista). Non sempre simpaticissimo.

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